Dopo più di 25 anni, la Corte di Cassazione ha ritenuto che il parametro del tenore di vita goduto durante il matrimonio non è più un orientamento attuale: con la sentenza di divorzio, infatti, “il rapporto matrimoniale si estingue sia sul piano personale che su quello economico-patrimoniale. Ogni riferimento a tale rapporto finisce illegittimamente con il ripristinarlo, sia pure limitatamente alla dimensione economica del tenore di vita matrimoniale in una indebita prospettiva di ultrattività del vincolo matrimoniale”.
Una sentenza rivoluzionaria che in molti casi porterà a diminuire il contributo che il coniuge “forte” versa al coniuge “debole”, in linea con gli orientamenti degli altri Paesi europei nei quali l’assegno di mantenimento dipende essenzialmente dai patti prematrimoniali e non dal tenore di vita mantenuto durante il rapporto matrimoniale.